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Chatbot: news in arrivo

È in arrivo il robot in grado di chattare, ossia di interagire con un soggetto attraverso una chat-line e di operare per lui tutta una serie di operazioni, per ora semplici (acquisto di biglietti, ricerca di informazioni, etc.), ma certamente apripista di un nuovo modo di operare e vivere.

Leggiamo su EconomyUp del Corriere Comunicazioni (vedi il link) che Mark Zuckerberg ha presentato “i chatbot per Messenger, ovvero i programmi software che utilizzano il servizio di messaggistica di Facebook quale interfaccia attraverso la quale eseguire un numero limitato e determinato di attività”.

Invero la piattaforma di messaggistica Messenger è già utilizzata da diverse società e banche per relazionarsi con i propri clienti, ovunque siano e quando vogliano, ma una recente conferenza di Zurkenberg  ha acceso i fari sull’argomento e ha fatto rumore.

Anche in Italia, sia Startup che alcune Aziende si stanno occupando di questo strumento; l’articolo di Luciana Maci di cui al link ne cita alcune.

Buona lettura!

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Liberi professionisti: il vostro sogno è di essere imprenditori?

Vi segnaliamo che la Regione Lombardia apre la prima tranche di un bando di 16 milioni di euro non solo per le Mpmi della Regione (purchè iscritte nel Registro delle Imprese da non oltre 24 mesi), ma anche per i liberi professionisti, in attività da non oltre due anni, pure se appartenenti alle categorie di professioni sinora escluse dalla possibilità di accesso alle startup.

Nell’articolo del Corriere della Sera (link) troverete i requisiti necessari alla partecipazione: vi annotiamo i più rilevanti.

  • Iscrizione a un albo professionale in Lombardia o aderenti a una delle Associazioni presenti nell’elenco del Ministero dello Sviluppo Economico
  • Il progetto deve essere corredato da un Business Plan
  • le spese totali ammissibili: almeno 41.700 euro
  • la domanda deve essere relativa ad un progetto attuabile in 18 mesi.

La richiesta di contributo va trasmessa online attraverso il portale Siage della Regione entro il dicembre 2020 e il contributo regionale verrà erogato in due tranche. Esso coprirà:

  • il 60% delle spese sostenute (acquisto di beni, costi di eventuale personale, affitti e servizi di consulenza)
  • oppure sino al 65% se il progetto è caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico o è presentato da under 35 o over 50 anni.

In ogni caso, il finanziamento minimo è di 25000 euro e quello massimo di 65000 euro, dei quali il 90% a rimborso e il 10% a fondo perduto.

L’opportunità merita attenzione perché strumento importante per chi intraprende un progetto di evoluzione professionale così ambizioso.

L’attività di Coaching di Business Athletics si affianca per sostenere il neo-imprenditore nello Sviluppo della propria Iniziativa di Impresa: ti aiutiamo a realizzare il tuo futuro!

Buona lettura.

 

Cina-Italia: novità per le StartUp

Da “Il sole 24 ore” leggiamo e sintetizziamo due importanti articoli sulle StartUp:

H-Farm, alleanza con i cinesi di Qwos per esportare startup italiane”.

La piattaforma italiana di innovazione e acceleratore di imprese H-Farm e la cinese QWos – operatore nell’intermediazione di investimenti cinesi – hanno raggiunto una intesa finanziaria ( il “Marco Polo Accelerator Program”) per facilitare l’ingresso di start up italiane nel mercato cinese.

Il programma prevede:

  • entro fine anno, la selezione di 5-10 start up fra quelle candidate, che dovranno risultare già iscritte alla Camera di Commercio (la richiesta di partecipare alla selezione va presentata entro il prossimo 30 novembre)
  • per il prossimo anno, la realizzazione dell’accordo.

Mentre l’H-Farm provvederà alla preparazione e formazione delle imprese selezionate, la QWos cercherà gli investitori cinesi, “interessati a progetti altamente innovativi” (2,2 milioni di euro per ogni progetto e 4 investitori per ogni start up). QWos, inoltre, affiancherà le start up italiane nell’ingresso del mercato cinese. L’affiancamento agli startupper italiani si attuerà anche con la partecipazione di due studenti Mba della Tsinghua University.

Saranno favorite le start up che punteranno sulla “eccellenza made in Italy

Link all’articolo

Sempre per restare in tema di rapporti Italia-Cina, da “Il Sole 24 ore” del 4.10.2016 vi segnaliamo un altro interessante articolo:

La Cina cerca idee? Maxi investimento sulle start up”.

L’articolo mostra l’andamento degli investimenti in start up effettuati dal governo cinese dal 2010 (9 milioni di dollari) al 2016 (142 milioni di dollari), con oltre 1.500 incubatori fondati in meno di due anni. Un boom di investimenti il cui scopo era quello di affiancare strategicamente, agli investimenti nell’industria nazionale, investimenti nelle PMI del tech. Nel primo semestre 2016, dai fondi venture capital – a fronte di una raccolta di fondi di capitale di rischio di circa 330 miliardi di dollari – sono stati investiti 37 miliardi di dollari in giovani aziende cinesi del settore tech. L’articolo cita i dati di pagamento online Ant Financial, del marchio hardware Xiaomi e Didi.

Il governo cinese, al fine di far crescere iniziative imprenditoriali, dal 2014 ad oggi ha promosso la nascita di 1600 piattaforme hi-tech (in Italia, pur senza voler fare raffronti che sarebbero assurdi, sono state 41).

Marco Mistretta (CEO di IngDan Italia) precisa che i terreni più fertili per le nostre imprese start up “sono il Food e il Fashion, senza trascurare comunque i settori di maggiore interesse realtà virtuale, robotica, intelligenza artificiale, gaming”.

Buona lettura!

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